Un libro contro la casta? Sì, ma non solo…
“Tutto quello che è stato per el passato e è al presente—scriverva Francesco Guicciardini—sarà ancora in futuro; ma si mutano e’ nomi e le superficie delle cose in modo, che chi non ha buono occhio non le riconosce, né sa pigliare regola o fare giudicio per mezzo di quella osservazione.”
Queste parole spiegano tante cose. Una di queste è che il tempo, da quel grande illusionista che è, può fare in modo che gli eventi della storia e della vita degli uomini appaiano di volta in volta come qualcosa di nuovo e originale. Ma si tratta, appunto, di un’illusione, perché in realtà la sostanza non cambia o cambia di poco. Quindi una profonda intelligenza della propria epoca è applicabile alle successive e utilmente se ne possono avvalere coloro che vengono dopo.
E’ proprio da questa verità che ha preso le mosse un libricino intitolato Breviario del giovane politico, il cui autore si considera un umile discepolo del succitato Guicciardini, nonché di Niccolò Machiavelli e del cardinale Giulio Mazzarino, i quali il proprio tempo lo conobbero fin troppo bene, e dunque possono guidarci nel presente e nel futuro. Il libro, infatti, ripropone alcuni aspetti dell’insegnamento politico di quei grandi con una piccola antologia ragionata e criticamente annotata. Il risultato è un strano miscuglio di realismo e levitas, esposto con uno stile letterario piuttosto singolare e, come viene preannunciato nel retro di copertina, “in una lingua che non esiste.” Ma forse è soltanto una semplice esercitazione di stile, o una specie di divertissement, sia pure, come ancora il risvolto di copertina protesta, “non senza qualche giustificazione nella natura stessa degli argomenti trattati, cioè nella loro intrinseca follia.”
Un po’ criptico il tutto? Può darsi, ma, cercate di capirmi, non è sempre facile parlare delle proprie cose…, visto che l’autore è il Vostro affezionatissimo qui presente, che è oltetutto alla prima esperienza letteraria (in senso stretto).
Che altro posso dire? Beh, certo, il libro viene alla luce mentre nel Paese monta una sacrosanta protesta nei confronti della cosiddetta “casta”, il che comporta un sovrappiù di ricadute, tra le quali il fatto che lo scrivente dovrà contare tra breve qualche nemico in più: diciamo, se lo leggeranno in cinque, due cominceranno a detestarmi, due mi prenderanno per pazzo, e uno, forse, lo troverà passabile. In ogni caso, e questo bisogna dirlo chiaramente, il bersaglio di quelle pagine non è la “casta”, se con il termine ci si si riferisce principalmente alle macroscopiche evidenze di cui le cronache sono piene. Ma così facendo, attenzione, si rischia di non cogliere la sostanza del problema. La “casta”, cioè, è ben altro, e quel che si vede è solo la classica punta dell’iceberg. Penso che ciò si possa evincere con discreta chiarezza dalla lettura di questo scritto. Certo, chi vorrebbe fare “piazza pulita” non può che rimanere deluso, ma si tratterebbe, penso, di una delusione salutare, preludio ad un approccio più realistico e meno soggetto alle mode del momento.
Il libro è acquistabile su Amazon sia in cartaceo sia in digitale.