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Conosci Antonio Di Pietro?

Filippo Facci: Di Pietro. La storia vera

Filippo Facci: Di Pietro. La storia vera

Che uno possa avere o non avere stima per Antonio Di Pietro—come politico, come persona o come vi pare—ha un’importanza piuttosto relativa, come l’eventualità che, nel genere, si possa preferire Beppe Grillo, pur non avendo in grandissima considerazione neppure quest’ultimo. Ma che ci sia offerta la possibilità di conoscere meglio la storia e la personalità dell’ex pm nonché leader politico, attraverso la pubblicazione di un libro di 528 pagine, scritto da un giornalista dalla penna tagliente e dallo stile accattivante, quale sicuramente è Filippo Facci, recentemente cacciato (per incompatibilità di carattere) dal Giornale feltriano e felicemente approdato a Libero, è in sé e per sé un evento non da poco e, forse, un’occasione da non perdere. Tuttavia, non amando il genere letterario in questione, non parlo per me, bensì per coloro i quali sono più portati per quel tipo di passatempo che consiste nell’occuparsi degli affari altrui rovistando un po’ dappertutto con insaziabile curiosità e pazienza certosina, se così posso esprimermi (e se i Certosini non si offendono, beninteso).

Comunque, ad accrescere la curiosità ed invogliare il potenziale utente finale, c’è una sintetica recensione del Foglio, di cui riporto una significativa porzione:

Tanto è stato scritto sull’ex pm simbolo di Mani pulite, l’autore ha il pregio, meritevole o no, di conoscerlo da parecchio tempo e di averne seguito le trasformazioni costanti. Le biografie ufficiali, tutte rinnegate, non competono per chiarezza e precisione: quella di Facci ha il tono della stesura definitiva.

Ma un appuntamento davvero impedibile—per tutti e (quasi) senza eccezione—è quello offerto da tre pubblicazioni di immediata e gratuita consultazione, vale a dire tre ponderosi estratti di quel ponderosissimo libro. Il protagonista non ne esce neppure troppo male, almeno se si dà retta a un giudizio come questo (forse a doppio taglio, o forse no, giudicate voi):

Non gli importa di porsi come una parte giuridica contrapposta a un’altra, ma come il sacerdote della verità: questo in tutti i mestieri che ha fatto in vita sua. Suo obiettivo non è tendersi come un nobile soccorritore di amici o dignitoso limitatore di danni, ma come paladino vincente del giusto contro lo sbagliato.

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